Cenni storici e cosa vedere a Santa Brigida
Santa Brigida
L'antica dimora albergo ristorante Coira era un tempo chiamata Cà Coeri. Situata nella Contrada di Muggiasca da dove partivano strade (e sentieri consorziali) per Bindo, Colla, Carale e Foppa era sicuramente dimora di una nobile famiglia. Sulla facciata (oltre a fregi e capitelli dipinti che contornano finte finestre e un leone posto di guardia ad una finestra con grata) e' ancora visibile il grande stemma araldico della famiglia Regazzoni; nello stemma la rosa bianca d'Inghilterra e i due gigli di Francia testimoniano l'appartenenza del casato ad una antica nobiltà che sembra risalga al dominio del Ducato di Milano in Alta Val Brembana.
Santa Brigida I sette antichi comuni ambrosiani
Santa Brigida e' uno dei sette comuni (con Valtorta, Cassiglio, Ornica, Cusio, Averara e Mezzoldo) che anticamente appartenevano ai Duchi Milanesi Torriani e Sforza, e che conserva ancora oggi il Rito Ambrosiano. Dalla metà del '400 i sette paesi Ambrosiani sono stati conquistati dalla Repubblica di Venezia, diventando nel contempo terra di confine e di comunicazione sia Verso il Ducato di Milano attraverso il Passo di Bobbio sia verso la Repubblica Rezia e la Valtellina coi Passi di Salmurano.
Ritrovamenti
Nei pressi dell'Antica dimora Albergo Ristorante Coira, durante recenti scavi, sono stati ritrovati tracce di scorie ferrose che testimoniano la presenza di una fucina per la lavorazione del ferro che veniva estratto nelle miniere di Pariasciollo in Alta Val Mora e portato con i muli e gerlo attraverso la "Strada di Resciu'" ai forni e alle fucine delle Contrade di Valle "Losch, Valmoresca, Caprile, Carale, Bindo, Muggiasca, Piazza, Mulino e La Brera). Lo sfruttamento delle miniere sembra risalga ai Celti, che per primi coprivano la presenza di materiale ferroso nella fascia di Sasso Verrucano e costituisce il crinale Orobico verso la Valtellina.
Santa Brigida I monti che si vedono intorno
Santa Brigida, e' adagiata tra i prati e i boschi della valle Averara, ad un'altezza di 800/ 900 m circa sul livello del mare. Partendo da nord troviamo la Cima del Pizzo dei Tre Signori, del Valletto e del Ponteranica, a scendere ad est troviamo le cime calcaree del Faino con alle spalle Pegherolo e Cavallo, il Monte Torcola, piu' lontano l'Arera e il Menna poi l'Ortighera, il Pizzo di Mezzodì, il Venturosa, il Passo di Baciamorti l'Aralalta, la Corna Granda dello Zuccone Campelli e i Piani di Bobbio.
Storia ed arte: i Baschenis, frescanti
Santa Brigida dal 15° secolo nota come valle Aurera ha dato i natali ai pittori Baschenis che, per due secoli si sono tramandati l'arte dell'affresco di padre in figlio ed hanno affrescato le Chiese della Valle Brembana e del Trentino (nelle valli Trentine Rendenna, di Non e di Sole esistono di cinquanta chiese con affreschi dei Baschenis). Santa Brigida Sono da vedere il portico e l'interno dell'Antica Chiesa di Santa Brigida un santuario della Madonna Addolorata così come da visitare sono le Chiese dei sette paesi ambrosiani in cui sono presenti, oltre ad affreschi dei Baschenis, opere di illustri pittori del 17° secolo.
I Rovelli e i Regazzoni intarsiatori ed intagliatori
Un recente ed eccellente studio ha messo in risalto il valore artistico dei Rovelli di Cusio intarsiatori ed intagliatori. Le loro opere - pulpiti sacrestie e confessionali - sono presenti in numerose chiese dell'Alta Valle Brembana, fra cui la Nuova Chiesa Parrocchiale di Santa Brigida. Nelle ricerche sui Rovelli sono inoltre emerse le opere di intarso e intaglio dei Regazzoni di Santa Brigida, anch'esse di notevole valore artistico ed anch'esse presenti nelle Chiese Patrone dell'Alta Valle Brembana.